HANGING CLOTHES / 2010

Text, c-prints 16x12cm

Il mio viaggio non è ancora iniziato. Mi ritrovo a cullarmi sulla sedia a dondolo nel mio giardino estivo, a chiedermi quanto tempo ci vorrà per preparare il mio bagaglio e essere pronta a partire. Alcuni vestiti bagnati appesi al filo sono accarezzati da una sicura brezza marina, durante questo pomeriggio ordinario di metà agosto. Il loro movimento dà la cadenza al mio equilibrio e la forma delle macchie rotonde, attirate dalla luce, assorbe la mia attenzione. Come un pennello su una tela, questo dolce vento romantico rilascia una danza incantata di natura e colori, dove nessun vincolo, nessun potere e nessuna volontà sono coinvolti.

Sotto l’incantesimo di questo momento perfetto scopro di aver sempre amato il rituale di appendere i vestiti bagnati all’aperto. Sin da quando ero una bambina aiutavo mia nonna, consegnandole il bucato quotidiano appena lavato. Toccando quei vestiti umidi, promessi al bacio del sole, avrei risvegliato in me un senso di pulizia. Questo percorso verso la purezza era per me come l’ascesa umana alla spiritualità: una consapevolezza vaga, sebbene forte, nella mia giovane mente.

La mia prima casa da donna sposata di 23 anni aveva un grande e fertile giardino, nel nord est della Francia. La settimana prima di dare alla luce il mio primo figlio, ho fatto il bucato del bambino che stava arrivando. L’ho appeso in giardino, ho scattato una foto e mi sono sentita felice e compiuta. Ho ripetuto lo stesso rituale propiziatorio per il mio secondo figlio, cinque anni dopo, nel giardino di mia madre in Toscana, mentre preparavo un liquore di noci per il prossimo inverno. La stessa sensazione di felicità si sollevò ancora una volta dentro di me e sbocciò sulle mie labbra come un sorriso semplice, saggio, familiare. Il mio rituale può essere perpetuato nel corso degli anni, disegnando una linea ininterrotta tra mia nonna, i miei figli e me stessa. Quando la luce e il vento gentile arrivano a sussurrare e asciugare la mia biancheria, è come la mano morbida e la voce vivace di mia nonna che viene ad asciugare le mie lacrime. Oh, se potessi parlarle solo per qualche minuto e chiedere il tempo di lavare i peccati e il fango, di guarire lividi, crepacuori e ferite che non si sono mai asciugate. Le chiederei di aiutarmi a preparare il mio bagaglio.

 

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